Per una migliore lettura dell'articolo da dispositivi mobile, si consiglia di scaricare l'articolo. Scarica 007bond.pdf download

Il grande Slam della morte di Ian Fleming

03/10/2013

Estratto


Carte sul tavolo, lanciando uno sguardo carico di disprezzo e di crudeltà verso quell'imbecille sbronzo, che gli era caduto fra le mani tanto stupidamente.


"Volete dire che contrate anche le altre scommesse?" chiese Bond.


"Sì," rispose Drax avido. "Sì, proprio così."


"D'accordo," disse Bond; fece una pausa e, senza nemmeno guardare le carte, aggiunse: "Surcontre! La dichiarazione e le altre scommesse. Quattordici sterline a presa."


Fu allora che si affacciò alla mente di Drax il primo accenno di un dubbio terribile; ma, riguardando le sue carte, si sentì di nuovo tranquillo. Nella peggiore delle ipotesi, almeno due prese avrebbe potuto fare.


Ci fu un "passo" appena sussurrato da parte di Meyer; un "passo" che uscì quasi soffocato dalla gola di M, e Drax scosse impazientemente la testa.


Basildon era rimasto immobile, terreo in volto e con lo sguardo fisso su Bond.


Poi girò lentamente attorno al tavolo, esaminando con attenzione le carte dei quattro giocatori, che erano le seguenti:


BOND (Nord)

♦ D 8 7 6 5 4 3 2

♣ A D 10 8 4


DRAX (Ovest)

♠ A R D F

♥ A R D F

♦ A R

♣ R F 9


Meyer (Est)

♠ 6 5 4 3 2

♥ 10 9 8 7 2

♦ F 10 9


M (Sud)

♠ 10 9 8 7

♥ 6 5 4 3

♣ 7 6 5 3 2


E tutta un tratto Basildon capì. Era un evidente grande slam a favore di Bond, senza possibilità di scampo. Qualunque carta giocasse Meyer, Bond sarebbe intervenuto con un atout suo o del morto. Poi, mentre batteva gli atout, naturalmente facendo gli impasse contro Drax, avrebbe calato due quadri, facendo cadere, con gli atout del morto, l'asso e il re di Drax. Dopo cinque prese, si sarebbe trovato con i restanti atout e i sei quadri vincenti. Gli assi e i re di Drax non avrebbero più avuto alcun valore. Era un vero assassinio. Basildon, quasi in trance, terminò il giro intorno al tavolo e andò a fermarsi fra M e Meyer, in modo da poter vedere in faccia sia Bond che Drax. Aveva il volto impassibile, ma le mani, infilate nelle tasche dei pantaloni perché non tradissero l'emozione, erano umide di sudore. Aspettò, con una certa trepidazione, che la terribile punizione si abbattesse su Drax: tredici frustate, una dopo l'altra, le cui cicatrici non si sarebbero mai più rimarginate per nessun giocatore.


"Andiamo, andiamo!" sollecitò Drax impaziente. "Butta qualcosa, Max; non possiamo stare qui fino a domattina."

Povero sciocco! pensò Basildon. Fra dieci minuti rimpiangerai che Meyer non sia morto prima di calare questa carta. In effetti, Meyer sembrava sul punto di avere un collasso. Era di un pallore mortale, e gocce di sudore gli cadevano dal mento sulla camicia immacolata. Sembrava sapesse che la sua prima carta avrebbe provocato un disastro. Infine, pensando che forse Bond era privo di quei due semi di cui lui aveva molte carte, e cioè picche e cuori, calò il fante di quadri. Qualunque carta avesse calato, il risultato non sarebbe cambiato, ma quando M abbassò le sue carte rivelando che non aveva quadri, Drax ringhiò rivolto al suo compagno: "Non hai niente di meglio, disgraziato della malora? Glielo vuoi proprio servire su un vassoio? Ma per chi tieni tu?"


Meyer si fece piccolo per la vergogna. "Era il meglio che potessi fare," disse con aria infelice, asciugandosi il volto col fazzoletto.


Ma a questo punto Drax dovette sbrogliare le proprie difficoltà. Con un atout del morto, Bond prese il re di quadri che Drax aveva calato, poi uscì immediatamente a fiori. Drax buttò giù il suo nove; Bond lo prese con il suo dieci e uscì a quadri, e con un altro atout del morto fece cadere l'asso di Drax. Un altro fiori del morto e cadde il fante di fiori. Poi giocò l'asso di fiori. Mentre perdeva il re, Drax ebbe un vago sospetto di quello che forse stava accadendo. I suoi occhi strabici corsero a Bond, nell'attesa della carta seguente. Chissà se Bond aveva...