Regola 234
03/10/2013
Autore Aurelio Mascheroni
C'è qualcosa di nuovo nelle aperture di barrage?
Sì. Come in tutti gli altri settori della dichiarazione, una maggior spregiudicatezza (leggi super aggressività) è la costante del bridge di oggi.
Quasi certamente la maggior parte di Voi ha imparato ad usare (ed usa tuttora) le aperture di barrage seguendo la regola del "2 e del 3", già in auge ai tempi del mitico Culbertson: aprire al livello (3,4, 5) corrispondente al numero di vincenti della mano, tale da garantirsi il 2 down se vulnerabili e 3 down se non vulnerabili. Ciò nel presupposto di "pagare" 500- se contrati- a fronte di una perdita di 620/600 o 420/400 rispettivamente con avversari che realizzano la manche in seconda o in prima.
Qualche bridgista particolarmente pavido si atteneva (e si attiene?!) alla regola più conservativa che prevede solo l'1 down in seconda e il 2 in prima contro avversari non vulnerabili (motivazione: non voglio "pagare" 500 se i miei avversari possono segnare solo 420/400).
Nella realtà del tavolo i casi di penalizzazione svantaggiosa del barrage sono del tutto trascurabili, mentre il "pressing" che si esercita sulla linea avversaria statisticamente paga con gli interessi, dato che il nemico può incorrere sia nella sottodichiarazione di manche e slam, sia- evento non meno raro- nella loro sovradichiarazione. E poi, non è gratificante mettere il becco nella dichiarazione appena possibile e vedere l'avversario "pieno come un uovo" sudar freddo non sapendo bene che pesci pigliare a fronte del nostro salto inaspettato? Già il solo cartellino dello "STOP" calato baldanzosamente sul tavolo preannuncia al malcapitato tempi duri!
Per tutti questi motivi la regola del "2 e del 3" oggi è superata nel bridge agonistico e si adotta quella più aggressiva del "2, 3 e 4".
2, 3 e 4 sono i down ammissibili, rispettivamente:
- 4 in prima contro seconda
- 3 a pari vulnerabilità
- 2 in seconda contro prima
Marty Bergen e Larry Cohen in particolare teorizzano ed adottano aperture interdittive ancora più spinte,….. non certo per deboli di cuore.
Certo, qualcuno può dissentire, dato che la perdita potenziale è ora molto più consistente del presumibile guadagno avversario nel caso di manche realizzata: sembrerebbe del tutto illogico porre di nostra iniziativa la testa sotto la ghigliottina prima che il carnefice ci costringa a farlo! In effetti, apprestarsi a pagare 800 per ostacolare un possibile 600 sembra ad alcuni leggermente masochistico. Ma lo stress al quale gli avversari vengono sottoposti, con il corollario delle loro possibili sovra/sotto dichiarazioni, giustifica ampiamente una tattica apparentemente suicida. Del resto, se fior di professionisti (che a differenza di noi comuni mortali traggono lauti guadagni dal bridge grazie agli sponsor, ma a patto di vincere…) hanno rapidamente adottato la nuova regola, ci sarà una ragione!